Chi sei?

 

             

                              Ci sono solo due giorni all’anno in cui non posso fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per dirvi chi sono realmente."

 

 

Chi sei?

La risposta a questa profondissima domanda è racchiusa all'interno di questa esperienza vissuta con Zio* Mahamuni Babaji il Cristos indiano.

Ricordo che ero avvolto dalla pura energia residente all'interno della sua magica grotta sita sull'Himalaya. I pensieri vanno indietro nel tempo, quando lo ncontrai nel 2010 a Duragiri-India. Lo riconobbi subito e come se non mi conoscesse, mi chiese chi fossi, io rispose:

 

* Il termine di "Zio" è dovuto al fatto di essere cresciuto insieme a lui e di averlo vissuto spiritualmente "quasi2 sempre con il "Mio" immortale Fratello Gesù il Cristo. Per me era e rimane sempre il "Mio" Amato ZIO!!

 

                                              

 

"Zio, sono Francesco Boemi in arte Mikado Francesco."

"Chi sei?" ribadì Mahamuni Babaji. Pensando che non mi avesse udito, dissi: "Mi chiamo Mikado Francesco." "Sì, ma chi sei ?" incalzò. Perplesso da questo suo comportamento gli rispose: " Zio Babaji, mia madre si chiama Rosa Castelletti. Vivo in Italia e faccio lo scrittore." "Sì, ma chi sei ?" continuò Mahamuni Babaji.

Mi domandai cosa stava succedendo e quale sortilegio aveva quella sua perpetua domanda. Mahamuni Babaji stava diventando sordo? I quel preciso momento, sorrise e mi disse:  "Beh, se non lo sai, forse è bene che tu sia venuto da me."

 

                                                                                                                            

Dio mio è forse questo il comportamento di un Immortale? Detto ciò, assorbii quella irreale pace e mi spostai a una ventina di metri da lui. Lo vedo che parlava felice con la sua amata Mataji. Si confrontavano gioiosamente e si abbracciavano come due fanciulli. Mi misi seduto su una roccia e mentre scrutavo le vette della catena himalayana davanti a me, iniziai a riflettere sul significato della sua perpetua domanda:

 

Chi sei?

 

Mi domandai nel pieno del mio pensare: "Posso davvero definire me stesso in un modo così limitato, ad esempio dicendo che sono un guaritore, ricercatore di Verità o uno scrittore?"

Sentii la mia Ghiandola Pineale ruotare sempre più velocemente sopra di me. Ascoltai i miei numerosi e lucidi pensieri come mai avevo fatto in passato:"Io non sono ciò che faccio. Sono una persona con molti interessi, incluso quello di ascoltare una voce che mi invita di lasciare il mondo caotico per fare visita a un Immortale sordo. Poco importa se faccio ciò per ragioni che ancora sono lontane dalla mia comprensione.

In quel preciso momento, la voce soave di Mahamuni Babaji, prese il comando del tutto: "Chi sei?" . Era davanti a me completamente diverso da prima. Pensai per un decimo di secondo e compresi che quella diversità marcata era immensa saggezza. Lo guardai con un sorriso e gli dissi: "Zio, non so chi sono veramente" . "Adesso va meglio!" esclamò Mahamuni Babaji."Allora ti invito a pensarci di nuovo. Chi sei?"

 "Zio, ho un nome, una famiglia, un domicilio. Insegno la via del ritorno, giro e scrivo le mie esperienze al fine di aiutare chi è dietro di me. Ma ora mi domando se sono veramente una qualunque di queste cose? All’improvviso un colpo potente si liberò sopra la mia testa. La mia Ghiandola Pineale era gioiosa nel dire: "ci sono pure io!" In quel preciso momento vidi una luce dentro di me che mi portò a pensare:

"Sono un’anima in cerca di se stessa!".

 

I miei occhi si spostarono a visionare le mie mani, piedi, gambe, stomaco e compresi che stavano subendo la legge del tempo. Compresi anche che nel suo intimo, ero il glorioso Franceschino tanto amato da Zio Babaji e da tutti i suoi animali guidati dalla tigre reale siberiana Om, residenti nella sua leggendaria fattoria, amato da Francesco Forgione, Maria Maddalena, Gesù, Mamma Maria, Nintoku e tanti altri Esseri avvolti misteriosamente di Luce. Compresi che ero la stessa persona che era stato da bambino. Il corpo era cambiato, ma il resto no. Quindi arrivai alla conclusione che non ero un corpo composto da semplice o complicata materia.

                                                                                                                                                                         

Continuai a riflettere guardando le bianche nuvole che accarezzavano le bianche vette himalayane. La mia comprensione era cambiata da quando aveva incontrato Zio Babaji, ma nel mio intimo era ancora  Franceschino, quel bambino guerriero affamato di risposte che puntualmente nelle mie numerose difficoltà, mi trasmetteva una forza irreale. Compresi che la mia personalità era cambiata, ma qualcosa nella mia libera coscienza era rimasto immutato. Compresi che il piccolo Franceschino, proprio lui, era un punto di percezione interiore dal quale si limitava ad osservare i numerosi cambiamenti avvenuti nel tempo, senza però definire se stesso in base a essi. Lui era semplicemente ciò che era. Ciò che cambia, non può essere ciò che sono. Io sono quel qualcosa dentro di me che rimane immutato, che semplicemente osserva il cambiamento. Così, giunsi ad identificarmi sempre più con la mia anima.

                                                                                     

"Mahamuni Babaji di Badrinath, lo vediamo in questa immagine con OM, la sua Tigre Reale himalayana, colei che è stata durante i miei primi sette anni di vita astrale, la mia protettrice e compagna di dure battaglie contro il Male. Vedi anche l'ultimo libro di Mikado Francescoji:  " Tre anni a Shamballah con Babaji il Cristos indiano"  

 

Non so quanto tempo passò, ma vidi davanti a me Zio Babaji con la nostra amata Om* e sorrisi per quel tempo in cui il piccolo Franceschino amava uscire fuori dal suo corpo per giocare con lei e correre veloce nei prati infiniti che circondano tuttora la fattoria di Zio Babaji. Alzai gli occhi verso di loro e fu in un attimo che sentii uscire la mia voce diversa, era colma di saggezza: " Zio, so chi sono, ma non ci sono parole per esprimere ciò". Mahamuni Babaji, nell’udire questo, si limitò a sorridere e si voltò lasciando accanto l'amata Om. Ci incontrammo più tardi per prenderci un bel the e mentre stavo parlando con l'amata Mataji mi disse: "Mikado Francesco, ora che ti mancano le parole per descriverti, c’è così tanto che possiamo dirci. Rifletti il perché il Padre ti ha concesso il dono di immortale il processo di Luce in te e sappi che da questo momento, tu sei semplicemente:

 

                                                                                                                                          Mikado Francesco JI*!"

 

* Mikado: In giapponese significa  il Custode della Porta Augusta o dell’Alta Porta del Paradiso in Terra.  Un Mikado è un Imperatore Reale - Imperiale, anche se nasce karmicamente nelle vesti di una persona normale come Francesco Boemi in arte Mikado Francescoji, l'importante e che abbia “risvegliato” in lui  le sette ( 7 ) Virtù Taumaturgiche che appartengono alla millenaria storia dei rari Mikado dell'antico Paese del Sol Levante... - JI: Il suffisso "JI" si utilizza per indicare Rispetto Spirituale-Divino. Questa realtà è vissuta all'interno della millenaria storia degli Illuminati indiani...

 

Breve riflessione sul vissuto

Questo confronto con Zio Mahamuni Babaji il Cristos indiano, rappresenta semplicemente il cammino e la vera identificazione di ciò che siamo: la nostra immortale Anima o Corpo di Luce. Mi sento tuttora indegno per il dono che il Buon Padre mi ha voluto fare attraverso semplici foto ... che immortalano la Consapevolezza di "ciò che siamo"...

Sono cosciente che il cammino dell'essere umano porta inizialmente ad identificarsi in ciò che rappresenta il proprio karma o destino materializzato nello stato sociale e nelle maschere che si indossa. Si continua a trascorrere una vita tra le fitte nebbie dell’illusione, oscillando tra le emozioni scaturite dalla paura di vivere e quella di morire. Si diventa così capitani di barche a vele in balia delle onde della vita senza rendersi conto di ciò che veramente si è del motivo per il quale si è scesi in nuova vita...

Vi è in me la consapevolezza che esperienza dopo esperienza, la vita porterà a degli “aggiustamenti” da parte dell’Anima che, in un modo o in un altro, cercherà "casualmente" attraverso degli incontri magici o delle esperienze proprie spirituali, di far capire come veramente stanno le cose e ciò che veramente siamo...

 

Buon viaggio e un immenso "Grazie" per avermi concesso il vostro prezioso tempo.

 

Ops, dimenticavo la domanda più importante:                                                                                  

       

 

CHI SEI?

 

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