Buongiorno
Ecco una spiegazione dettagliata del
significato spirituale del Digiuno islamico assorbito dal bellissimo
libro "Islam in focus" del "mio" amico Abu l-'Ala al-Maududi.
1. Esso
insegna all’uomo il principio dell’amore sincero, perché, allorché
osserva il digiuno, lo fa per profondo amore di Dio. E l’uomo che ama
Dio d’amore sincero è un uomo che sa davvero che cosa sia l’amore...
2. Esso
dà all’uomo un creativo senso di Speranza e una considerazione serena
della vita, perché, allorché digiuna, egli spera di compiacere Dio e
cerca la Sua Grazia...
3. Esso
instilla nell’uomo una genuina virtù di devozione efficace, onesta
consacrazione e vicinanza a Dio, perché, quando digiuna, l’uomo lo fa
per Dio e per la Sua Causa, non per altro...
4. Esso
coltiva nell'uomo una coscienza integra e vigile, perché la persona che
digiuna osserva il digiuno sia in privato sia in pubblico. Nel digiuno,
in particolare, non c'è autorità umana che possa controllare il
comportamento dell'uomo o lo costringa a osservare tale pratica. L’uomo
osserva il digiuno per compiacere Dio e soddisfare la propria coscienza
mantenendosi fedele a Dio in privato e in pubblico. Non esiste modo
migliore per coltivare nell'uomo una coscienza integra...
5. Esso
istruisce l'uomo nella pazienza e nel trascendimento di sé; infatti,
quando digiuna, l’uomo avverte il dolore della privazione, ma lo
sopporta pazientemente. Tale privazione, in realtà, è salo temporanea,
ma non c'è dubbio che l'esperienza fa comprendere al digiunante quali
siano gli effetti provocati negli altri uomini da quelle medesime
privazioni, allorché si tratta di privazioni che riguardano beni
essenziali e durano giorni o settimane o addirittura mesi. I1
significato di tale esperienza, sotto il profilo umano e comunitario, è
che il digiunante sarà molto più sollecito di chiunque altro nel provare
solidarietà per i suoi simili e rispondere alle loro necessità. E questa
è un’eloquente espressione di abnegazione e di genuina solidarietà...
6. E’
un’efficace lezione di moderazione e di volontà. La persona che osserva
dovutamente il digiuno è certamente un essere che può disciplinare i
propri desideri irrazionali e mettere il proprio sé al di sopra delle
tentazioni fisiche. Un uomo siffatto è uomo di personalità e di
carattere, uomo di volontà e determinazione...
7. Dà
all'uomo un'anima traslucida, con la quale può attingere il
trascendente; gli dà una, mente luminosa, con la quale può pensare; gli
dà un corpo agile, col quale può muoversi e agire. Tutto ciò costituisce
il risultato immancabile del mantenere leggero lo stomaco. Le istruzioni
mediche, le norme biologiche e l’esperienza intellettuale attestano
questo fatto...
8.
Mostra all'uomo un nuovo modo per essere saggiamente parsimonioso e per
amministrarsi in maniera corretta; infatti, quando mangia meno cibo e
consuma meno carne, spende meno denaro e compie sforzi minori. La
spiritualità si riverbera anche in questo modo sull'economia e sul
bilancio familiare...
9.
Rende l'uomo capace di padroneggiare l'arte di un maturo adattamento.
Possiamo facilmente comprendere questo punto una volta che ci siamo resi
conto di come il Digiuno faccia cambiare all'uomo tutto il corso della
sua vita quotidiana. Allorché egli opera questo mutamento, si adatta
naturalmente a un nuovo sistema e si muove per soddisfare le nuove
norme. Ciò, alla lunga, sviluppa in lui un saggio senso di adattabilità
e una capacità di superare le imprevedibili difficoltà della vita. Un
uomo che attribuisca valore all'adattabilità costruttiva e al coraggio
apprezzerà prontamente gli effetti del Digiuna sotto questo riguardo...
10.
Radica l'uomo nella disciplina e nell'igiene. Quando una persona osserva
il corso regolare del Digiuno in tutti i giorni del Mese Sacro e in
tutti i Mesi Sacri degli anni che si avvicendano, essa si integra
sicuramente in un’elevata forma di disciplina e assume un granDioso
senso del1’ordine. Similmente, allorché alleggerisce lo stomaco e
rilassa i1 sistema digerente, mette al sicuro il proprio corpo, per non
dir dell'anima, contro tutti i danni risultanti dal sovraccarico dello
stomaco. In questo modo, può esser certo che il suo corpo sarà esente
dal disordine e che la sua anima continuerà a splendere pura e serena.
11. Fa
sorgere nell'uomo un autentico spirito di appartenenza comunitaria, di
unità e fratellanza, di solidarietà umana dinanzi a Dio e dinanzi alla
Sua Legge. Un tale spirito è il risultato naturale del fatto che, quando
l'uomo digiuna, si rende canto di far parte di tutta quanta la comunità
musulmana, la quale osserva il medesimo dovere nella stesso tempo e per
gli stessi motivi. Nessun sociologo potrà dire che in un qualunque
periodo storico vi sia mai stato qualcosa di simile a questa magnifica
istituzione dell'Islam. Gli uomini hanno reclamato, in tutte le epoche,
l’unità, la fratellanza, la giustizia, la dignità, ma come è stata priva
di eco la loro voce e come è stato misero il risultato da loro
conseguito...
12. E'
una prescrizione divina intesa a dare all'uomo sicurezza e
autocontrollo, a garantire la dignità e la libertà umana, a dare la
vittoria e la pace. Questi risultati non mancano mai di manifestarsi
come realtà vivente nel cuore della persona che sa come osservare il
Digiuno. Quando digiuna nella maniera adeguata, egli esercita un
completo comando sulle proprie passioni, disciplina i suoi desideri e
resiste a tutte le cattive tentazioni. Si viene così a trovare in una
posizione che gli garantisce la sicurezza, ristabilisce la sua dignità e
integrità e lo libera dalla schiavitù del vizio. Una volta conseguito
tutto ciò, egli ha instaurato la pace interiore, che è la fonte della
pace permanente con Dio e, di conseguenza, con tutto quanto l'universo.
Ora, qualcuno potrebbe esser tentato di sollevare questa obiezione: se
le cose stanno così per quanto concerne l’istituzione islamica del
digiuno e se questo è, sotto tale rispetto , il quadro dell'Islam,
perché i Musulmani non vivono nell'utopia? A una tale obiezione possiamo
solo replicare dicendo che i Musulmani hanno vissuto nell'utopia, e
felicemente, in un certo periodo della loro storia. La realizzazione di
quell'utopia fu un fenomeno unico nella storia umana. Diciamo unico,
perché nessuna religione o sistema sociale, se non1'Islam, è mai stato
in grado di tradurre i propri ideali in realtà effettiva. L'utopia di
altre religioni e sistemi sociali è sempre rimasta nel campo delle
teorie o delle pie intenzioni e dei sogni: a volte chiari, a volte
confusi, a volte vicini, il più delle volte remoti. Ma l'utopia
dell'Islam è stata realizzata e messa in pratica in grado completo. In
senso umano e pratico ciò significa che l'utopia dell’Islam può essere
nuovamente realizzata su questa terra e che essa si basa su fondamenta
solide e su principi reali. La ragione per cui l'utopia islamica non
viene realizzata ai nostri giorni è molteplice e facilmente spiegabile.
Ma, per limitare la nostra discussione all'istituto del Digiuno,
dobbiamo dire che molti Musulmani, per loro sventura, non osservano il
digiuno o, nel migliore dei casi, adottano un atteggiamento di
indifferenza. D'altronde, la maggior parte di coloro che lo praticano
non si rendono conto del suo vero significato, per cui ne traggono un
beneficio minimo o addirittura nessun beneficio. E' per questo che i
Musulmani di oggi nel complesso non godono dei veri vantaggi del
Digiuno. Inoltre, qualcun altro potrà dire che quanto affermiamo circa
il Digiuno Islamico è anche vero per altri tipi di digiuno, come la
Pasqua giudaica, la Quaresima cristiana, il digiuno gandhiano ecc.
Perché allora i Musulmani fanno queste affermazioni arbitrarie a
proposito del loro genere di Digiuno? A una tale persona e a tutte
quelle del suo genere noi dirigiamo il nostro appello. E' contro i
nostri principi religiosi e la nostra morale di Musulmani diffamare
alcun profeta di Dio, respingere una, formulazione della verità o
tacciare di falsità una religione d’origine divina. Altri si ritengono
liberi di commettere queste ingiurie irresponsabili, ma noi Musulmani
no; noi infatti, sappiamo che, allorché scendiamo ai livelli infimi
della morale, o piuttosto dell’immoralità, siamo virtualmente fuori dai
ranghi dell’Islam. Noi sappiamo pure che l'istituzione del Digiuno è
antica quanto la storia e che esso venne prescritto da Dio agli uomini
prima dell’Islam, così come è stato da lui prescritto ai Musulmani. Ma
noi non sappiamo se non pensiamo che siano in molti a saperlo- la forma
esatta e le precise modalità in cui Dio prescrisse gli altri tipi di
Digiuno. Noi comunque possiamo, per la causa della verità e di un
illuminato desiderio di sapere, sostanziare le nostre affermazioni
confrontando questa istituzione dell'Islam con gli altri tipi di
digiuno...
I1 digiuno nella prospettiva comparatistica
1. In
altre religioni e dogmi, in altre filosofie e dottrine, colui che
osserva il digiuno si astiene da certi generi di cibo o di bevanda o di
sostanze materiali, ma è libero di rimpiazzare ciò da cui si astiene
riempiendosi lo stomaco con l'alimento sostitutivo, anch’esso di natura
materiale. Nell’Islam ci si astiene dalle cose materiali (cibo, bevanda,
fumo, ecc,) allo scopo di avere gioie spirituali e nutrimento
spirituale. Il Musulmano vuota il proprio stomaco di ogni cosa materiale
per riempirsi l'anima di pace e di benedizioni, per riempirsi il cuore
di amore e misericordia, per riempirsi lo spirito di pietà e di fede,
per riempirsi la mente di saggezza e determinazione...
2. Lo
scopo del digiuno nelle altre religioni e filosofie è inevitabilmente
parziale. Esso o ha obiettivi spirituali o scopi fisici o intellettuali;
tutto ciò non si trova mai combinato insieme. Nell'Islam invece esso è
inteso a conseguire tutti questi vantaggi e molti altri fini, sociali ed
economici, morali e umani, privati e comunitari, personali e pubblici,
interiori ed esteriori, 1ocali e nazionali, il tutto armonizzato come si
è detto più sopra...
3. I1
digiuno non islamico non richiede più che un’astinenza parziale da certe
cose materiali. Ma il tipo islamico di digiuno è accompagnato da
devozione e culto, da carità e stuDio del Qur’an, da solidarismo e
affabilità, da autodisciplina e risveglio della coscienza. Così il
Musulmano che digiuna si sente un'altra persona. Egli è puro e luminoso
internamente ed esternamente e la sua anima è così traslucida che egli
si sente vicino alla perfezione, perché e vicina a Dio...
4.
Sulla base delle nostre conoscenze e della nostra esperienza quotidiana,
possiamo dire che altre filosofie morali e altre religioni insegnano
all'uomo che egli non può realizzare i suoi obiettivi etici o entrare
nel Regno di Dio se non sradica da se l’amore per il mondo. Di
conseguenza, diventa necessario per un tale individuo ripudiare i propri
interessi mondani, trascurare le sue responsabilità umane e ricorrere a
qualche sorta di mortificazione o di severo ascetismo, di cui il digiuno
è un elemento essenziale. Un digiuno di questo genere con persone di
questo tipo può essere adoperato, ed è stato adoperato, come un pretesto
per nascondere l'umiliante diserzione dal corso normale della vita. I1
Digiuno islamico invece non è un divorzio dalla vita, ma un felice
matrimonio con essa; non è una diserzione, ma un attacco compiuto con
armi spirituali; non è una trascuranza, ma un arricchimento morale. Il
Digiuno islamico non separala religione dalla vita di ogni giorno né
separa l'anima dal corpo. Non causa rottura, ma procura armonia. Non
dissolve, ma trasfonde. Non disintegra, ma getta ponti e opera
redenzione...
5.
Anche la tabella del Digiuno Islamico è un fenomeno che colpisce. In
altri casi il periodo del digiuno viene fissato in una certa parte
dell’anno in maniera inflessibile. Nel1' Islam invece il periodo del
digiuno arriva col mese di Ramadan, nono mese dell’anno. Il calendario
islamico è lunare e i mesi sono determinati dalle varie Lunazioni. Ciò
significa che nel periodo di un limitato numero d'anni il Digiuno
islamico copre l'intero ciclo delle quattro stagioni, andando e
riandando dall'estate all’inverno attraverso 1a primavera e l'autunno,
in maniera rotatoria. La natura del calendario Islamico è tale che il
mese di Ramadan cade ad esempio in un anno in gennaio e l’anno
successivo in dicembre. Sotto il profilo spirituale ciò significa che il
Musulmano gode dell’esperienza morale del Digiuno a vari livelli e ne
assapora i profumi spirituali nelle varie stagioni di vari climi, a
volte nei giorni brevi e freddi dell’inverno a volte nei giorni lunghi e
caldi dell’estate, a volte in un periodo intermeDio. Ma questa varietà
di esperienza resta, ogni volta, un tratto impressionante della vitalità
di tale istituzione islamica. Essa è pure una notevole espressione della
prontezza, del dinamismo, dell'adattabilità del credente musulmano.
Questa è certamente una componente sana e considerevole della dottrina
dell’Islam...