Il pensiero delle Religioni sulla Grande Legge del Karma e sulla Reincarnazione
 
                                                                                                                                                              
".... Secondo il mio personale parere, la Reincarnazione è una conseguenza necessaria della legge del Karma e del progresso dell’essere umano. Noi tutti, siamo il frutto dei nostri pensieri, parole e azioni, accumulati nelle molteplici vite precedenti e non c’è nulla che accada per caso, ma solo perchè tutto è stato scritto da noi con i nostri pensieri, parole e azioni.
 
Senza la reincarnazione, come si può spiegare il processo karmico e dare risposte ha queste profonde domande:
 
1. Qualcuno può spiegare la differenza che esiste tra l’attuale stato sociale e quello dei tempi primitivi?
 
2. Perché uno nasce ricco e uno povero?
 
3. Perché una persona nasce malata e una sana?
 
4. Chi può rispondere al perché un bambino muore a tre anni, lasciando genitori allo sconforto e un’altra persona muore a settanta anni, avendo vissuto tutta la sua vita da criminale?
Io, dico a chiunque senta il bisogno di trovare queste risposte, di non aver paura della reazione del “vicino”,  perché se crede fermamente in quello che sta cercando senza offendere nessuno e nello stesso momento anche il pensiero di religioni come quella Cattolica* è protetto dalla Legge Divina.”
 
* La Religione Cattolica, dichiara che esiste solo una vita e le risposte alle domande elencate sono racchiuse nel Mistero di Dio.
 
Antico pensiero a riguardo la legge del karma è della reincarnazione
L’insegnamento del karma e della reincarnazione è sempre stato sostenuto da tutte le religioni orientali e faceva parte anche delle credenze dei primi Cristiani, sia pure a livello di iniziati.
 
Origene, uno dei massimi Padri della Chiesa, ne parla diffusamente: Le anime che richiedono i corpi si vestono di essi e, quando queste anime cadute si sono elevate a cose migliori, i loro corpi si annientano ancora una volta. Così le anime svaniscono e riappaiono continuamente.”
 
Sant’Agostino, nelle Confessioni, si domanda: “Dimmi, Signore, dimmi se la mia infanzia successe ad altra mia età morta prima di essa? E prima ancora di quella vita, o Dio, mia gioia, fui io forse in qualche luogo o in qualche corpo?”
 
San Girolamo (347-420 d.C.), vissuto per anni in Oriente ed estimatore di Origene, sosteneva la dottrina delle vite ripetute e si preoccupava che la gente non la capisse: “Non conviene si parli troppo delle rinascite, perché le masse non sono in grado di comprendere.”
 
San Giustino, martirizzato verso il 165 d.C., credeva nella reincarnazione e anche nella metempsicosi, cioè con possibilità di regressione in corpi animali: “Lanima abita più di una volta in corpi umani, ma se si sono rese indegne di vedere Dio in seguito alle loro azioni durante incarnazioni terrestri, riprendono corpo in animali inferiori.
Non deve meravigliare che questi credenti nella reincarnazione siano stati canonizzati dalla Chiesa, poiché, all’epoca, erano numerosi i capi della Cristianità che ammettevano questa dottrina.
 
Il filosofo Clemente Alessandrino, maestro di Origene, dichiara che la dottrina della trasmigrazione delle anime è una verità “trasmessa dalla tradizione e autorizzata da San Paolo”; e aggiunge: “E’ una tradizione divina”.
 
Il pensiero di alcune religioni mondiali
Galati 6: 7: “Dio non può essere beffato. Un uomo raccoglie quello che ha seminato.”                                              
 
 Corano: “Riceverai contraccambio e premio in giusta ricompensa di tutto quello che fai.”                                
 
Dhammapada Sapienza del Buddha: “Finché una cattiva azione non è karmicamente maturata, lo sciocco crede che quello che ha fatto sia dolce come miele. Ma quando le sue malefatte sono karmicamente maturate, lui cade in un’indicibile miseria.”
 
Bhagavad-Gita 2:20: “Per l’anima non vi è nascita né morte. La sua esistenza non ha avuto inizio nel passato, non ha inizio nel presente e non avrà inizio nel futuro. Essa è non nata, eterna, sempre esistente e primordiale. Non muore quando il corpo muore.”
 
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