Prefazione di Carmen Magnacca
 
 
 
* Libro autofinanziato con stampa esaurita...
 
Conoscenza di Carmen Magnacca
Nota giornalista pubblicista.
Nel 1968-70 ha scritto sui quotidiani Roma e Napoli Notte.
Conserva fino al 1987 le corrispondenze da Strasburgo per il Secolo D’Italia.
Da sempre si interessa di politica. Assume varie cariche politiche e pubbliche.
Presidentessa dell’Associazione da lei fondata “Donne italiane” ispirata al femminismo europeo ed americano per una ricerca più equilibrata dei diritti delle donne nella società. In quest’ambito politico femminista è più volte fermata dagli uffici politici ed arrestata nella Piana di Gioia Tauro dove riceve il soggiorno forzato prima a Vibovalentia poi a Palmi per 40 giorni di detenzione.
Nel 1995 presso I’I.S.M.E.O, si laurea in Giapponese risultando la migliore del corso. Accanto a lei c’erano Sensei (Maestri) giapponesi.
Nel 1996 incontra Francesco Boemi. Attraverso un’insegnamento tradizionale, percorre tutto il sentiero di guarigione spirituale Reiki Fuji, incluse le consapevoli fondazioni che Francesco dona hai suoi allievi 1e divine Virtù.
Nel 1997-98 Inizia studi sugli Indiani d’America. Si diploma come accompagnatrice turistica regionale specializzata in Francese e Giapponese ed in contemporanea nelle stesse lingue come corriere diplomatico.
Nel 1999. Prosegue gli studi sulla astrologia, erboristeria, chiromanzia e in special modo sugli Indo-Americani scoprendo e ben interpretando la loro profonda astrologia.
 
Cara fratello; perché sei mio fratello, sei mia sorella, sei colui che con coraggio, un giorno qualsiasi della tua vita, hai deciso di partire per un viaggio doloroso e pericoloso, per incontrarsi con un ospite occulto: con te stesso. Hai percorso forse vie diverse dalle mie, ma non importa, perché una è la meta. Forse, come me, sei caduto mille volte e per mille volte ti sei rialzato, io ho dimenticato, fallo anche tu. So quante mura hai abbattuto e quante macerie hai scavalcato, se hai fatto o stai facendo tutto questo, mi appartieni, ci appartieni e sei nostro fratello, nostra sorella. Come tale, ti voglio presentare un fratello a me molto caro. Un fratello che è unito a noi dallo stesso coraggio, un fratello che ci unisce a tanti altri come noi, perché prima di noi si è integrato con lo Spirito d’amore in cui, tutti noi che pratichiamo la via della verità, crediamo.
 
Parlare di Francesco è un compito che risulta a me personalmente davvero faticoso e per mia formazione culturale e per il modo, il tempo ed i luoghi, in cui ho elaborato questa formazione. Le uniche analogie sono l’esperienze surreali infantili e le molteplicità di vite su varie dimensioni. Ma al disagio esistenziale ed alla solitudine che tale diversità d’essere comporta, abbiamo dato io e Francesco risposte opposte. lo ho utilizzato, giovanissima quasi ancora bambina, lo studio dello scibile umano come arma per difendermi.
 
Francesco si è abbandonato, fiducioso, all’abbraccio dei “Miliardi di brillantini e simboli” che gli andavano incontro. Si è lasciato serenamente trasportare dalle fonti di luce che lo circondavano e le ha vissuto annonicamente, malgrado che difficoltà ed il dolore del quotidiano siano state componenti non secondarie della sua infanzia. Quando poi nell’adolescenza ha sentito l’esigenza di radicarsi, completamente, in questa dimensione, si è messo alla ricerca sistematica dello scopo del suo essere qui ed ora. Uniche sue armi la intuizione e la certezza della realtà delle sue esperienze infantili.
 
Francesco si apriva al mondo, io mi isolavo nel mio mondo.
Dal tempo della reciproca adolescenza sono trascorsi molti anni.
 
Francesco ha proseguito il suo viaggio, incontrando giovanissimo se stesso. Scopre il suo “deserto interiore” e pur fra mille ostacoli ritorna nel suo amato Giappone e riesce a scalare la sua “Sacra Montagna del Fuji”.
 
Francesco vive se stesso con rigorosità e coerenza, accetta e fa sue tutte l’esperienze che gli capitano, comprendendo che nulla gli accade per “caso”. Pur avendo una preparazione scolastica carente, come lui stesso con humor ci racconta, e quindi notevoli carenze culturali, diventa inconsapevolmente prima e consapevolmente poi, il fedele cronista di vite, di mondi, di realtà parallele. Con la semplicità che adotta come modus vivendi, si propone come colui che pur fra tanti, con chiarezza, riconosce il suo compito qui ed ora: “Guardiano di una porta di accesso per altri mondi”. Ma presto scopre il limite che si è autoimposto nell’essere solo “Guardiano”, e lo supera, riconoscendosi nell’uomo capace di illuminare un varco, da lui stesso aperto, di una luce sempre più intensa e più ampia, affinché anche noi, che componiamo la sua grande famiglia, potessimo affacciarci in altre dimensioni, e senza intermediari assorbire e portare via tutto l’amore necessario al nostro viver bene cosi come siamo, per crescere nel modo a noi più congeniale.
 
Francesco nell’anno 2000, ricostruisce in un magico cerchio luminoso, le sue tre precedenti vite, pervenendo ad una sintesi originale che è la sua vera essenza. Mikado Francesco è Francesco Marto (suo Angelo Custode), è Padre Pio (sua Guida Celestiale), è San Giovanni Evangelista (suo Compagno Celestiale), è Yuzu Asaph (suo immortale fratello e Maestro), è Mikado Nintoku-tennò (suo immortale fratello in Spirito e Mikado) è Daniele (prima vita vissuta a Nazaret), è Kami (seconda vita vissuta in Giappone), è Usui (terza vita vissuta in Giappone), perché è parte integrante dell’Anima Mundi. E’ quindi naturale il suo incontro con Yuzu Asaf e Mikado Nintoku-tennò ed il suo sovrapporsi ad esso è naturale per l’armoniosità della sua crescita, per aver saputo, in modo innaturale, far coincidere i suoi ritmi biologici con i ritmi della sua essenza universale. Riconoscendoli, nutrendoli, con la stessa cura che ha dedicato al suo corpo terreno. E questo è stato il primo messaggio nuovo che trapela sin dal suo primo libro di amarci totalmente. Solo amando il nostro definito (Corpo-Anina-Mente) possiamo pervenire all’infinito ed è già li, in quel primo libro, che ha scritto questo suo 17° (scritti nell’arco di nove anni) e ultimo libro. E’ nei silenzi, è nelle essenze di quei primi fogli, stilati con prudenza, con recalcitrante voglia di raccontarsi, che si possono leggere pagine di libri non ancora scritti. E’ solo la traccia di un tema che Francesco sta svolgendo davanti ai nostri occhi, come in un “E-Maki-Mono” un rotolo di pittura miniata giapponese. Ci viene mostrato il disegno in maniera progressiva e nei suoi ultimi sette libri che i ritmi della sua crescita divengono sempre più consapevoli. Con accresciuto coraggio, con coerenza e con umiltà il suo messaggio al mondo è chiaro, netto: “Io Sono Questo”. Non è mia intenzione sbalordire, né voglio suggestionare la tua mente, voglio solo, con il tuo permesso, conquistare il tuo cuore, farti provare ciò che io provo, donarti ciò che mi è stato donato. Ma se non vuoi, vai e se puoi non giudicarmi. Perché il tuo giudizio non ricada su di te. Io Sono Qui. Resto qui con i miei sogni e quando vorrai raggiungermi ti accoglierò e ti amerò come il Padre, Yuzu Asaf e il mio amato Mikado Nintoku-tennò mi hanno accolto ed amato.” Ed è in questi suoi ultimi libri che egli definisce l’universalità della sua fede, che travalica razze, culture e popoli ma accomuna razza cultura e popoli, nell’ampiezza di una visione sempre più definita di verità eterne, che pur avevamo colta, frammentata e confusa, nei cosiddetti testi sacri. Finalmente, è il grido che nasce dall’anima, sono certa che attraverso questo suo ultimo testo Francesco ci porterà verità espresse con la forza che perviene dalla non volontà di appropriarsi, di non farle diventare strumento oscuro di mal celate brame di potere. Tutta la storia umana di Francesco ci aveva preparato a questa lettura, ma nonostante ciò, c’investe con la luminosità della fonte da cui attinge. Nella sua nuova veste non di scrittore ma di “Trascrittore” fedele di testi illuminati, ci sorprende, ci meraviglia. Sento il bisogno di consultare lo Spirito dei mie amici Indiani e lo faccio attraverso il loro profondo oroscopo che non fa altro che confermarmi ciò che era di mia conoscenza custodito nel mio cuore: Francesco Boemi in arte Mikado Francesco è un Rabbi, un Wakan, un Sensei, in un’unica parola: Una Guida o Maestro Spirituale, che si è incarnato nel mondo occidentale, con l’unico fine di riportare l’uomo, in quel magico sentiero, che il suo immortale Maestro Yuzu Asaph ossia Gesù e il suo amato Mikado Nintoku-tennò gli hanno indicato: La Fratellanza Universale.
 
Francesco, davanti agli occhi della nostra anima, completa il cerchio che diviene tanto brillante da non poter più scorgere i singoli componenti. Ci siamo tutti in quella porta di luce sempre più luminosa sempre più vasta. Ci sono i suoi detrattori ed i suoi sostenitori, ci comprende tutti perché ad ognuno dà il suo giusto posto, componendo un disegno scomposto, Permettendoci di comprendere qual è il nostro scopo, il vero scopo di questa nostra tribolata vita, permettendoci di autodefinirci in funzione di appuntamenti rispettati o di appuntamenti mancati. La sua nuova eppur antica storia è solo questo, è anche questo, è soprattutto Francesco. Il mio fratello d’elezione il tuo fratello d’elezione.
 
Carmen Magnacca

 Torna Indietro