La
conoscenza del più grande narratore Illuminato di Shamballah
Mikado, come vuoi che il lettore ti veda?
Come il persistente narratore senza nome.
Cosa significa?
Lui amava chiamarsi con tutti i nomi e si
definiva il più grande peccatore della Terra. Diceva che era me, lei, lui.
L’ho conosciuto “casualmente” nel momento più critico della sua esistenza e
credo che questo è il tempo giusto per farti conoscere la sua storia.
C’era una volta un ragazzo nato con il dono
di raccontare storie che non erano di questo tempo. Gli bastava chiudere gli
occhi per poi aprirli e raccontare una storia assorbita all’interno del
Paradiso.
Nato da una famiglia povera, viveva alla
giornata, ma senza preoccupazioni, felice di niente, con la testa sempre
piena di sogni. Ma il mondo intorno gli pareva triste, grigio, brutale,
arido di cuore, malato d’anima. E ne soffriva fortemente.
La mattina del 15 maggio 1995, decise di
uscire fuori dal suo guscio dorato, gli venne un’idea.
“E se raccontassi
loro delle storie? Potrei raccontare la storia del mio immortale “Fratello e
Maestro” Gesù il Cristo, quella di Mikado Nintoku-tennò e dei leggendari
Guerrieri della Pace, di Babaji il Cristos indiano, di Shamballah o Regno
degli Illuminati. Potrei trasmettere a loro il sapore della bontà e
dell’amore incondizionato che loro mi trasmettono, li porterei sicuramente
alla felicità.”
Aprì un’Associazione chiamata “La Porta del
Paradiso”, cominciò a scrivere e a raccontare in qualunque luogo veniva
invitato. Anziani, donne, bambini, si fermarono ad ascoltarlo, poi si
voltarono e proseguirono per la loro strada.
Il narratore senza nome, ben sapendo che non
si può cambiare il mondo in un giorno, non si scoraggiò. Il giorno dopo
lanciò al vento le più commoventi parole del suo cuore. Nuovamente della
gente si fermò, ma meno del giorno prima. Qualcuno rise di lui. Altri
vedendo un via vai di donne andare gioiose da lui, dissero che era un
adultero. Qualche altro lo trattò da pazzo per il semplice motivo che era in
grado di scrivere un libro dietro l’altro. Le persone che avevano visto in
lui il Maestro Spirituale della loro esistenza, lo rinnegarono, insultarono
e giudicarono senza limiti. Ma lui continuò imperterrito ad amarli e narrare
con la parola e con lo scritto storie diventate leggende.
Ostinato, iniziò a girare il mondo per
parlare alla gente, offrire i suoi racconti di giustizia, di rispetto verso
la vita altrui, d’amore e di meraviglie. Ma i curiosi si fecero rari, e ben
presto si ritrovò a parlare solo con Fratello Sole e Sorella Luna e alle
ombre frettolose dei passanti che lo sfioravano appena. Ma malgrado la
solitudine materiale, si sentì circondato da rare persone e da un esercito
di invisibili amici e non rinunciò ai suoi racconti.
Scoprì che non sapeva e non desiderava far
altro che raccontare le sue leggendarie storie, anche se non interessavano a
nessuno. Cominciò a narrarle ad occhi chiusi, per il solo piacere di
sentirle, senza preoccuparsi di essere ascoltato. La gente lo lasciò solo
dietro le palpebre chiuse, senza rendersi conto che il suo mondo interiore
era illuminato da una irreale Luce.
Passarono così degli anni. Una sera
d’inverno, mentre raccontava di essere Cittadino di Shamballah e Messaggero
ufficiale di Re Anirudha, sentì che qualcuno lo tirava per la manica. Apri
gli occhi e vide un ragazzo. Il ragazzo gli fece una smorfia beffarda:
“Non vedi che nessuno ti ascolta, non ti ha
mai ascoltato e non ti ascolterà mai? Perché diavolo vuoi perdere così il
tuo tempo?”.
“Amo i miei simili”
rispose il narratore senza nome.
“Per
questo mi è venuto voglia di renderli felici.”
Il ragazzo ghignò:
“Povero pazzo, lo sono diventati?”.
“No”
rispose il narratore senza nome, scuotendo
la testa.
“Perché ti ostini allora?” domandò il
ragazzo preso da una improvvisa compassione.
“Continuo a raccontare. E racconterò fino
al mio ultimo respiro perfetto. Un tempo era per cambiare il mondo”.
Tacque, poi il suo sguardo si illuminò
completamente. E disse ancora:
“Oggi racconto perché il mondo non cambi
Me.”
Mikado Francescoji, una misteriosa
corrente pervade tutto il mio essere. Qual è il profondo significato di
questo tuo racconto?
Questa è la mia storia. Da quando sono nato
racconto storie che rappresentano per me piccole “Perle” trovate e raccolte
lungo la Via della consapevolezza Cristica, laddove qualcuno prima di me le
ha disseminate con immensi sacrifici materiali-Spirituali-Cristici.
Qualcuna viene accolta da un cuore amorevole
e trasformata in azione, qualche altra viene derisa, oltraggiata, altre
ancora gettate nel cestino prima ancora di averle lette.
Questo avviene anche quando le storie escono
dalla mia bocca, non solo quando sono scritte all’interno di uno dei mie 28
libri scritti nell’arco di 18 anni*.
* 1995-2013
Credi che questa esperienza ti abbia
aiutato nella crescita?
Sì, un tempo il mio ego
materiale-Spirituale-Cristico correva dietro le aspettative ed un qualsiasi
rifiuto lo toccava in maniera pungente come può fare la punta di una spada a
doppia lama inserita in una ferita ancora aperta. Oggi quelle Perle hanno
purificato il mio ego e la brezza della consapevolezza ha rinfrescato e
schiarito ogni mia comprensione karmica.
La trovi qui la tua irreale forza in
Mikado Francescoji?
Sì, sono nato per questo! Il mio unico
compito è oggi quello di divulgare, senza convincere nessuno del messaggio
nascosto tra le righe, senza nessun tipo di aspettativa e soprattutto
accogliendo con serenità ogni risultato che ne deriva.
Maurizio,“continuo a raccontare. E
racconterò fino all’ultimo respiro perfetto. Un tempo era per cambiare il
mondo”
…..
“Oggi
racconto perché il mondo non cambi
ME!”
"Beati i poveri in Spirito
perché di essi è il Regno dei Cieli."