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Gesù insegnava la
Legge della Reincarnazione
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".... Anche nei Vangeli i riferimenti alla
preesistenza dell’anima e alla possibilità che questa ha di reincarnarsi
portandosi dietro colpe e meriti, restano ancora molti. I discepoli di Gesù,
sembravano a conoscenza della metampsicosi*,
teoria secondo la quale le anime sono soggette a successive reincarnazioni.
Un primo riferimento lo si ritrova in Matteo, 14, 1-2, in riferimento a
Giovanni Battista, decapitato da Erode. Erode stesso sentendo la fama di
Gesù divenire sempre più grande, dichiarò ai suoi servitori: “Costui è
Giovanni Battista; egli è resuscitato dai morti”, e perciò agiscono in lui
le potenze miracolose”.
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* Dal greco Metempsýchõsis, passaggio delle anime.
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E poi nel verso 16, 13, sempre in Matteo si trova
scritto: Gesù venuto nelle parti di Cesarea, domandò ai suoi discepoli:
“Che dice
la gente che sia il Figliuol dell’uomo?” - Ed essi risposero:
Gli uni dicono Giovanni Battista; altri, Elia; altri,
Geremia o uno dei profeti.”
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Nicodemo e la
Reincarnazione
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era tra i Farisei un uomo chiamato Nicodemo, un capo dei Giudei. Egli andò
da Gesù di notte e gli disse: “Rabbì**, noi sappiamo che tu sei
venuto da Dio, come Salvatore, perché nessuno può compiere i prodigi che fai
tu, se Dio non è con lui” - Gesù gli rispose:
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“In verità, in verità ti assicuro che se
uno non nascerà di nuovo, non può vedere il regno di Dio.”
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** In ebraico significa Maestro.
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Nicodemo gli chiese: “Come può un uomo
rinascere quand’è vecchio? Può forse rientrare nel seno della madre per
essere rigenerato?”.
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Gesù rispose: “In verità, in verità ti
dico: chi non rinascerà per acqua e Spirito, non può entrare nel regno di
Dio. Ciò che è generato dalla carne, è carne; e quel che nasce dallo Spirito
è spirito. Non ti meravigliare se ti ho detto: bisogna che voi siate
generati di nuovo. Il vento spira dove vuole e ne senti la voce; ma non sai
né donde venga, né dove vada; così è di ognuno che è nato dallo Spirito.
- “Ma
com’è possibile tutto questo?”- chiese Nicodemo. Gesù gli rispose: “Nicodemo, tu sei Dottore in Israele e non lo sai? In verità, in verità ti
dico: noi parliamo di quel che conosciamo, e attestiamo quello che abbiamo
visto; ma voi non accettate la nostra testimonianza. Se voi non credete
quando io vi ho parlato di cose terrene, come crederete se vi parlerò di
cose celesti?”
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Giovanni, Cap. versetti da 1 a 12.
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Il cieco guarito da Cristo Gesù
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Innumerevoli libri sono stati scritti a
riguardo della reincarnazione, ma quello che si è più trascurato è la Sacra
Bibbia. Alcune persone sfogliano questo testo e lo interpretano in accordo
con ciò che già essi credono e attendono in una sorta d’assoluta presunzione
spirituale e fermano la loro attenzione sulla pagina in cui vi è il
messaggio in cui accadono per loro tutte cose buone. Queste persone, che
vivono nella più profonda illusione (Maya) credono, che la loro
responsabilità finisca con la loro scoperta della “verità”; provate a dire
loro qualcosa circa la Reincarnazione e vi accorgete che sarà una lotta
senza quartiere.
- Si
dovrebbe dare una sguardo al capitolo nove del Vangelo di Giovanni, 9, 1-2,
poiché qui vi è un importante esempio della conoscenza che Gesù ed i suoi
Discepoli avevano circa la reincarnazione. Gesù ed i suoi Discepoli
camminando incontrarono un uomo che era cieco dalla nascita. Essi chiesero a
Gesù: “Salvatore, chi ha peccato, quest’uomo o i suoi genitori perché lui
sia nato cieco?”. Gesù non rimproverò i suoi Discepoli per avergli fatto
quella domanda, Egli rispose:
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“Né lui ha peccato, né i suoi genitori;
ma è così affinché le opere di Dio siano manifestate in lui.”
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I discepoli sapevano, che l’uomo era nato
cieco ed erano perplessi circa la causa: “Chi aveva peccato, questo uomo
o i suoi genitori? Ora come poteva essere possibile che l’uomo avesse
peccato se non avesse vissuto prima?
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Naturalmente nessun individuo può peccare prima della
sua nascita a meno che non si dia per scontata la sua preesistenza
dell’anima e una colpa derivante da una precedente incarnazione. Il
cristianesimo dunque è stato da sempre intriso di riferimenti più o meno
espliciti alla reincarnazione e ancora oggi, anno 2006, la Chiesa Cattolica
non si e
mai espressa
ufficialmente con la
condanna ad essa.
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Facciamo una lunga
serie di respirazioni e andiamo avanti con Spirito sereno e cerchiamo di
comprendere più a fondo l’insegnamento di Gesù a riguardo la guarigione del
cieco.
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Il “Buongiorno” speciale di Cristo Gesù e
la guarigione del cieco
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Ecco che, un’altra volta dal nulla, mi venne
in soccorso Gesù: “Francesco, devi comprendere il cuore dell’immortale
guarigione del cieco, in lei si fondono la legge del Karma e della
Reincarnazione. Sappi che la Reincarnazione è un processo, il Karma è la
legge di cui si serve. Karma significa equilibrio. E’ la legge di causa ed
effetto che stabilisce una serie di condizioni; essendo presente una
condizione specifica (causa), una rigorosa serie di condizioni
stabilite seguirà invariabilmente (Effetto). Il processo di
Reincarnazione unito alla legge del Karma crea il sistema della
responsabilità che ciascuna Anima ha mentre passa attraverso i milioni di
cicli (e sotto cicli) della sua evoluzione spirituale.
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Francesco, figlio mio, ascolta questo
profondo e antichissimo proverbio africano: “Tu puoi alzarti presto di
mattino, ma il tuo destino*
è in piedi prima di te!”
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* In Oriente è conosciuto con il nome di karma.
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Ascoltai con profonda attenzione
l’insegnamento del Salvatore Gesù, Lui era davanti a me in totale silenzio a
tracciare con il suo dito indice simboli davanti a me. D’incanto i suoi
verdissimi occhi mi penetrarono a tal punto che sentii una corrente d’Amore
che circolava nella mia totale essenza energetica. La sua voce, quella soave
e dolcissima voce, prese piena padronanza del mondo che ci circondava: “Francesco, figlio mio, prima di andare avanti devi comprendere, che la
malattia è una prigione nella quale l’uomo deve restare fino a che i suoi
debiti saranno pagati se non che un Maestro Spirituale lo liberi dalla
nebbia, affinché possa pagare i propri debiti”.
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In quel preciso momento i suoi occhi mi
penetrarono trasmettendomi nel più profondo del silenzio della mia anima
l’eterno messaggio: “Francesco, tu lo puoi fare”
- La
sua voce riprese padronanza del mondo intorno a noi: “Adesso ti spiego la
guarigione di colui che è nato cieco.”
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D’incanto, dopo un movimento circolare delle
mani del Salvatore, apparve la figura di una persona che chiedeva
l’elemosina con un bastone in mano. La voce di Gesù riprese con più carica
che mai: “Guarda quest’uomo! Una volta in un’altra vita egli era un uomo
crudele, e in modo cattivo accecò gli occhi di un uomo suo simile. I suoi
genitori a sua volta negarono l’aiuto ad un cieco bisognoso e lo scacciarono
dalla loro porta”.
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- Ognuno si carichi il suo peso o croce
- Vidi
Gesù riprendere a fare quello che era il
suo più gran divertimento cioè
è quello di tracciare simboli nel terreno e capì, che mi stava dando la
possibilità di fargli qualche domanda. Presi il coraggio e gli dissi:
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- Gesù, nella guarigione spirituale saldiamo i debiti degli uomini quando per
mezzo del verbo li guariamo e scacciamo gli spiriti impuri o li liberiamo da
ogni tipo di dolorosa forma?
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Immediata fu la risposta del Salvatore Gesù
e con paterno sorriso la sua voce entrò in ogni mia cellula: “No
Francesco, non possiamo pagare i debiti d’alcun uomo, ma per mezzo del Verbo
possiamo liberare uno spirito dai suoi mali e pene, e renderlo libero,
affinché egli possa pagare i propri debiti, donando la sua vita in
volontario sacrificio per gli uomini, o per altre cose viventi”.
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Assumendomi la piena responsabilità di quel
che scrivo, posso affermare con assoluta convinzione che Gesù, ha insegnato
la dottrina della reincarnazione a me nelle vesti di Daniele e a suoi
discepoli. Io credo che non insegnò loro solo verbalmente, ma li condusse
“sulla montagna”, termine mistico che indica un luogo d’Iniziazione
superiore. Vorrei mettere a risalto Giovanni Battista, il personaggio che
Gesù ha sempre portato come esempio della reincarnazione. In termini
inequivocabili, aveva già detto, parlando di Giovanni Battista: “Questi è
Elia che doveva venire”.
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Egli ripete tutto questo durante la scena
della Trasfigurazione dicendo: “ Elia è già venuto e non l’hanno
riconosciuto, ma hanno fatto contro di lui quanto vollero.” - Essi
capirono che Egli parlava di Giovanni Battista.
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Matteo, XVII, 12-13.
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In questa occasione, come pure quando la
dottrina della Reincarnazione fu discussa fra Lui e i Suoi discepoli, gli
affermarono che qualcuno pensava essere Egli Elia mentre altri lo credevano
uno dei profeti rinati. Egli ordinò loro di “Non dirlo a nessuno”
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Ciò doveva costituire 2.006 anni fa, un
insegnamento esoterico noto solamente a pochi Iniziati che si erano resi
degni di ricevere tale conoscenza elevandosi fino allo stadio di sviluppo in
cui questa verità sarà nuovamente conosciuta dall’uomo. E’ certo che Gesù
insegnò la dottrina della Reincarnazione e la legge del Karma, non è forse
dimostrato in alcun luogo così chiaramente come nel caso del cieco nato
quando i discepoli Gli domandarono: “Chi ha peccato, quest’uomo o i suoi
genitori, perché nascesse cieco?”
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Se Gesù non avesse insegnato la Legge del
Karma e quella di Conseguenza, cioè della Reincarnazione, la naturale
risposta sarebbe stata: “Insensati! Come poteva un uomo peccare prima di
nascere, e procurarsi la cecità come risultato?.”
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Ma Gesù non risponde in tal modo. Non si
sorprende della domanda, né la considera come priva di senso, dimostrando
così che essa era perfettamente in armonia coi Suoi insegnamenti. Egli
spiega: “Né quest’uomo ha peccato, ne hanno peccato i suoi genitori; ma
affinché le opere di Dio si manifestassero in lui.”
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Nelle “Confessioni” S.Agostino esclama:
Il concetto che abbiamo toccato
lo ritroviamo anche negli scritti di S. Agostino: “ Signore, quando ho io
peccato? Forse quando ero nell’utero di mia madre o prima che io fossi? La
mia infanzia seguì ad altra età già morta? Oppure prima ancora? Ho peccato
io o i miei genitori?”
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Possiamo quindi
accettare quanto afferma Ruffino in una lettera diretta a S. Agostino: “questa credenza era comune tra i primi Padri
(Papi) della Chiesa”
Tanto che ancora nel V° secolo il Vescovo Nemesio d’Emesa nella sua opera
filosofica, tuttora apprezzata per la precisione dei concetti, intitolata
“De Natura hominun” afferma “Tutti i greci
credono che
l’anima sia immortale e ritengono che questa passi da un corpo all’altro.”
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La credenza nella Reincarnazione o
metempsicosi era generale fino alla chiusura dell’Accademia Platonica
d’Atene e la condanna delle dottrine del Padre della Chiesa Origene sulla
preesistenza delle anime deliberata dal V Concilio ecumenico (II concilio di
Costantinopoli) nel 533 d.C. e in altre parole tre secoli dopo la morte
d’Origene.
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S. Girolamo,
che attinse molto dalle opere d’Origene e poi l’avversò, in una lettera a
Demetriade dice: “La dottrina della trasmigrazione (reincarnazione)
era insegnata segretamente ai pochi, fin dai tempi antichi, come una
verità tradizionale che non si doveva divulgare”.
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