Mongolia 2015, la promessa mantenuta al mio Immortale Fratello di Sangue
 
Roberto Macaluso in arte Sifu Cristico Roberto

"Se è scritto nel destino che si deve arrivare dove "qualcuno" afferma che è impossibile ...
vi garantisco che se attivate quella misteriosa fede che è insita in ogni essere vivente, l'impossibile diventa possibile. Io, ne sono prova vivente ..."

 

 

15 giugno 2014, la grande pianificazione

Parlavo molto con Roberto del nostro antico vissuto nelle vesti di Guerrieri della Pace nel Paese del Sol Levante e quello per ultimo "risvegliato" in Mongolia accanto a Gengis Khan nelle mie vesti di Bogorchu (1162-1227) e di Roberto in Sorgan-Scira (1167-1234). Nel mese di giugno 2014, gli avevo confidato della pianificazione di andare in Mongolia per vivere quel "qualcosa" di importante per completare il libro sulla vita alternativa a Gengis Khan e su Shamballah. Ricordo l'ammirazione di Roberto e la sua finale supplica: "Mikado, portami con te in Mongolia. Fammi vivere la gioia di sentirmi un vero Guerriero mongolo. Ora comprendo il perché mi sono sempre sentito un mongolo è finalmente mi doni tutte le risposte alle mie infinite domande... Mi vedo in continuazione sul cavallo in corsa con entrambe le spade aperte..." Guardai Roberto e gli risposi cosi: "Ti dico di si, perché sono stato all'interno della tua Stanza situata all'interno della Grande Biblioteca Universale e a quella di Shamballah... è tutto ciò che hai detto è vero... Ti racconterò con calma chi in realtà tu sia stato... Ti posso solo dire che sei stato vicino a me ... ma soprattutto molto vicino a Gengis Khan... Roberto, ti prometto che tra una settimana andrò a parlare con i miei amici in Agenzia e il primo biglietto sarà il tuo..."

Il mio rapporto con Roberto era talmente aperto su ogni concetto a tal punto che si parlava liberamente della sua salute e della vita oltre la vita: Roberto, sappi che qualunque cosa succederà... salirò in cima al Burkhan Khaldun e oltre a pregare per te... lascerò cadere tre gocce del "nostro" sangue sulla tomba di Gengis Khan..."

 

Venti ore di cavalcata nella solitaria zona del Kentji, vissuti in compagnia di acqua e sbalzi di temperatura fino a 40 gradi...

 

Ore 05, campo base del Burkhan Khaldun. La presenza di Gengis Khan è dovunque....

 

Pronti alla difficile salita con è senza cavallo...

 

... e iniziare il ripido e sassoso pendio  ...

 

... e le giuste soste per le preghiere rivolte alle divinità... per ricevere la forza per arrivare in cima al sacro Burkhan Khaldun....

 

                       ... Dietro di me vi è il leggendario monticello*  di circa 30 metri che custodisce il corpo del più grande condottiero della storia umana: Gengis Khan....
 
* La storia ufficiale sussurra che Gengis Khan è stato sotterrato in compagnia di centinaia donne vergini... animali di ogni genere... e un immenso tesoro... per poi essere coperto da una montagna di sassi taglienti portati da un esercito di 1000 guerrieri ... successivamente tutti uccisi per mantenere "Segreto" il luogo...

 

... Tuguan, la mia amata Guida Mongola, puro rappresentante dei leggendari Guerrieri della Morte*, mi tocca per tre volte la spalla e mi confida il messaggio ricevuto durante la notte da Gengis Khan: "Mi ha comandato di prendermi cura di te. Mi ha detto che se un solo capello cadrà dalla tua testa, subito dopo alla tua partenza, la mia cadrà sulla mia spalla**. Francescoji, vai da lui in cima e prega per chi sai ... e anche per me. Vai Francescoji, io ti proteggo con la mia vita e il nostro amato Gengis Khan lo farà con il suo infinito amore....
 
*Sono coloro che dopo la morte materiale di Gengis Khan, hanno avuto da lui il potere immortale di custodire generazioni dopo generazioni... tutto il territorio del Kentji incluso il Burkhan Khaldun e il divieto ai stranieri di salire o sostare il territorio del Burkhan Khaldun. Emenda, multe che arrivano fino a 50mila euro. Credetemi se vi dico che hanno più potere dello stesso Presidente della Mongolia. - ** In quel momento ho capito il perché era sempre premuroso nei mie confronti e il perché per gran parte delle 14 ore di viaggio in cavallo... mi ha trainato come il più perfetto dei padri...
 

             

... inizio la mia salita verso Gengis Khan... le frecce indicano un muro di recensione che vieta a "tutti" di fermarsi  (vedi dietro la mia immagine a dsx)...  

 

... confesso che fin dal primo momento che ho calpestato il sacro suolo della cima del Burkhan Khaldun, sono stato spinto a pregare sull'altare dedicato a Gengis Khan e di guardare in cima al piccolo monte. In quel preciso momento, ho sentito la voce a me cara di Gengis Khan che mi invitava a salire x compiere ciò che era stato "pianificato" molto tempo prima...
 
Dedicato a te mio immortale "Fratello di Sangue"
Da questo punto centrale del monte, si vive la magnificenza di osservare tutta la Mongolia e solo dopo aver visto l’infinito cielo e terra, si comprende il profondo messaggio di Gengis Khan:
“Come vi è un unico sole nel firmamento e un’unica potenza nel cielo, così io solo devo regnare sulla Terra.”

                                 ... arrivato in cima al monte creato per custodire il corpo di Gengis Khan, mi immergo in preghiera davanti al grande ovoo (altare)...

  

       

....lascio cadere tre gocce di sangue unificato con quello di Roberto Macaluso in arte Sifu Cristico Roberto, consapevole dell'immortale e irreale benedizione e presenza del Guerriero Perfetto: Gengis Khan... "

 

Riposa in Pace Fratello Mio,

cavalca libero sul tuo cavallo accanto al nostro Amato Gengis Khan

e gioisci nel tenere tra le mani le tue due amate spade, compagne di tante battaglie rivolte con la punta verso Tengree o grande divinità del Cielo..."

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